Elogio dell'idiozia: Un maldestro tentativo di farmi capire (Italian Edition) by Riccardo Dal Ferro

Elogio dell'idiozia: Un maldestro tentativo di farmi capire (Italian Edition) by Riccardo Dal Ferro

autore:Riccardo Dal Ferro [Dal Ferro, Riccardo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Tlon
pubblicato: 2018-06-05T22:00:00+00:00


Sesta immagine

“Non sai quel che fai”

Giunti a questo punto, potremmo timidamente abbozzare una definizione dell’idiozia, che in qualche modo possa rendere conto di tutti gli esempi riportati in precedenza.

L’idiozia è ignoranza incolpevole in movimento.

Un recente esperimento tenutosi all’Università di Uppsala33 ha dimostrato che le nostre scelte sono determinate da elementi che non hanno nulla a che fare con la consapevolezza. Infatti, messi di fronte alla necessità di scegliere tra due volti umani quello che più piace, i partecipanti all’esperimento hanno manifestato una completa ignoranza riguardante le motivazioni che li spingevano a scegliere un volto invece dell’altro. Una volta scelto il viso, spesso l’esaminatore scambiava le foto dei volti mostrati, ma il candidato non se ne accorgeva e alla domanda: “Perché hai scelto questa foto?” adduceva motivazioni che nulla avevano a che fare con la sua vera scelta. Questo accade non solo perché siamo assolutamente inconsapevoli della nostra scelta nel momento in cui la compiamo, ma anche perché non conosciamo le motivazioni reali che ci spingono in una determinata direzione. Scegliamo di intraprendere una strada più per contingenze di cui siamo completamente ignoranti che per motivazioni ben ponderate, e solo in un secondo momento cerchiamo di rendere ragione di quella scelta.

Questo particolare tipo di ignoranza è strutturale nell’essere umano e permea ogni nostra azione in modo profondo. Ciò che la trasforma in idiozia è però la necessità di dare un senso a quanto avvenuto, dare ragione di ciò che si è scelto, anche se non lo si è scelto davvero.

Se siamo così tanto ignoranti in materia di scelte è perché il nostro cervello funziona in un modo piuttosto particolare. Ben lungi dall’essere una semplice camera oscura che immagazzina informazioni, esso è in realtà un produttore di ipotesi estremamente fecondo. Secondo una recente teoria, denominata ast (Attention Schema Theory), il vero lavoro del cervello sarebbe quello di anticipare la realtà, producendo un gran numero di ipotesi su quello che il nostro corpo dovrà affrontare di lì a pochi nanosecondi. Centinaia di migliaia di simulazioni vengono prodotte a ogni secondo dal nostro cervello, simulazioni che, sulla base dei dati ricevuti attraverso i sensi, cercano di indovinare quello che la realtà riserverà alla nostra esperienza nel nanosecondo successivo.

Proviamo ad immaginare di star guidando ad alta velocità su strade disconnesse mai percorse prima. Una curva dopo l’altra, il nostro tempo di reazione è fondamentale per non uscire di strada. Il nostro cervello funziona a doppio senso: da un lato riceve una grande quantità di informazioni su quanto sta avvenendo dentro e fuori di noi (il battito cardiaco accelera, la pressione sanguigna si alza, l’adrenalina scorre in maggior quantità nel momento in cui le braccia guidano lo sterzo al fine di curvare decisamente verso destra), dall’altro cerca incessantemente di produrre una gran quantità di simulazioni di quello che avverrà un microsecondo dopo aver curvato (la strada sarà dritta, la strada presenterà un’altra curva a gomito verso sinistra, ci sarà un dosso, una ruota scoppierà, inizierà a piovere, un passante mi attraverserà la strada, un crampo al polpaccio mi impedirà di frenare, e così via).



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